Il rito funebre indù e la cremazione

L’Induismo è una religione praticata diffusamente in diverse aree dell’Asia ed in particolare in India, Nepal e Sri Lanka ed ha una tradizione lunga millenni, che ha affascinato ed affascina ancora molti occidentali. Questa si differenzia nettamente dalla religione cristiana ed ebraica in diversi riti, tra cui, ad esempio quello funebre, dove si pratica ormai da millenni la cremazione, vietata invece dall’Ebraismo e in parte limitata dal Cristianesimo.

Bisogna premettere, tuttavia, che alcuni riti religiosi indù si differenziano leggermente anche tra loro, in base alla casta d’appartenenza della famiglia del defunto o a tradizioni regionali o familiari. Andiamo comunque a conoscere meglio come si svolge generalmente un rito funebre indù ed in particolare quello crematorio, quando si brucia il corpo di un parente defunto e vengono raccolte e disperse le sue ceneri.

Il rituale funebre induista pre-cremazione

A decesso avvenuto, il corpo del defunto viene posto a terra e vengono inserite all’interno della sua bocca delle gocce d’acqua del fiume sacro Gange e di latte. Dopo il saluto di parenti ed amici, viene spostato e adagiato su una sorta di lettiga di legno. Qui il corpo viene lavato, vestito con un abbigliamento tradizionale e abbellito con oggetti o ornamenti cari al defunto. Dopo essere stato coperto da un telo, può iniziare la processione, che porterà il defunto dalla propria abitazione verso il luogo ove avverrà il rito crematorio.

A trasportare la salma generalmente sono i figli maschi e lungo il tragitto effettueranno delle soste presso luoghi cari allo stesso defunto. Durante lo svolgimento del corteo, oltre ad essere bruciato dell’incenso, possono essere pronunciati dei mantra e, alcune volte, si può avere pure l’accompagnamento di una piccola banda musicale. Una volta giunti a destinazione, si darà seguito all’ultima parte del rito funebre.

La cremazione nell’induismo

Il corpo del defunto viene adagiato su una pira di legno, posta generalmente vicino alla riva di un fiume o del mare, a cui il maschio primogenito dà fuoco nel caso il deceduto sia il padre oppure dall’ultimogenito nel caso fosse la madre. Durante il rogo vengono anche lette delle preghiere, per favorire il ricongiungimento del corpo con i diversi elementi della natura. I maschi della famiglia, poi, saranno tenuti a radersi e vestirsi di bianco in segno di lutto.

Passati alcuni giorni dal rito, il maschio o familiare che l’ha presieduto tornerà sul luogo a raccogliere le ceneri, le quali poi saranno disperse in qualche ruscello o specchio d’acqua ritenuti sacri, insieme a candele e fiori. I giorni seguenti, i familiari del defunto potranno lasciare delle palline di riso in diversi luoghi, tra cui anche quello della cremazione, in offerta al defunto, per favorirne l’ultimo viaggio finale.

 

 

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