Alcuni errori tipici nel mondo delle traduzioni

In una chiacchierata tra amici possono far sorridere, a scuola portano brutti voti, ma sul lavoro o in un’aula di tribunale possono davvero creare guai: gli errori nelle traduzioni capitano davvero in tante occasioni, se non si possiede a sufficienza la lingua straniera nella quale s’intende parlare o scrivere.  D’altronde a volte nelle altre lingue ci sono dei cosiddetti false friend, i falsi amici che invece di aiutare complicano la situazione.

In questo articolo se ne spiega in maniera chiara e semplice il funzionamento e ne vengono identificati alcuni. Innanzitutto si dice come i falsi amici sono in sintesi “lemmi con somiglianza morfologica e fonetica” tra la nostra lingua e la lingua in cui va fatta la traduzione. Così abbiamo i parents che non sono parenti ma genitori, l’ostrich che non è un’ostrica ma uno struzzo, il cucumber che non è un cocomero ma un cetriolo. È importante quindi, magari tramite un glossario sul web, conoscerne un buon numero, per evitare almeno gli errori più marchiani.

Sempre dedicato alla lingua inglese, è l’utilissimo elenco presente in questo post, che cita i 10 casi di errori più comuni che si possono fare nelle normali conversazioni. Così andiamo da confondere excuse me con sorry, il primo serve per attirare l’attenzione il secondo per chiedere scusa, al giusto modo di dire se si ha caldo o freddo, ovvero I’m cold/hot e non I have cold/hot, che invece sta a indicare che abbiamo addosso qualcosa di freddo o caldo. Spesso gli errori più comuni derivano dal differente uso che di determinate espressioni o di certi verbi: take a shower è giusto in inglese mentre la traduzione letterale prendere una doccia (a meno che non siete all’Ikea) non è il massimo dell’esattezza.

A volte però, per quanto si conosca bene una lingua straniera, nella traduzione di determinati documenti, è necessario affidarsi a chi conosce alla perfezione il mondo della mediazione linguistica, come viene spiegato alla perfezione nell’articolo “Un chiarimento sul  traduttore giurato”. In pratica le traduzioni giurate o asseverate, necessarie per autenticare certificati, patenti e altri documenti  sono tali perché rese presso i tribunali o in altri luoghi ad hoc e non perchè li abbia fatti una persona con la qualifica di traduttore giurato: questo le rende inattaccabili da un punto di vista legale, grazie anche alla perfetta perizia di chi le esegue. Traduttore non ci si improvvisa: sempre meglio affidarsi ai migliori esperti del campo della mediazione linguistica.

 

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1 commento
  1. 10 anni ago

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